mercoledì 18 agosto 2010

ECCO LA CONFERMA ALLE RIVELAZIONI DEL CAPO DEL SISMI MARTINI SULLA TRATTATIVA SEGRETA DI COSSIGA CON LE BR: LE CARTE DI GLADIO IN CAMBIO DELLA VITA DI MORO) - 2- UN’INTERVISTA SEMPRE DEL MARZO 2001 AL GENERALE INZERILLI, IL CAPO DELLA GLADIO - 3- L’AMMIRAGLIO FULVIO MARTINI DOPO LO SCONTRO CON IL MINISTRO DELL’INTERNO ATTILIO RUFFINI E CON FRANCESCO COSSIGA SI SENTÌ MALE E SI ACCASCIÒ PER TERRA - 4- LE CARTE, CHE ERANO GLI ORIGINALI DEI PIANI DI "STAY BEYIND", ’RICOMPARVERO’ NELLA CASSAFORTE DEL MINISTRO DELLA DIFESA SOLO DUE ANNI DOPO LA MORTE DI MORO, CIOÈ DOPO LA PRIMA SCOPERTA DEL COVO DI VIA MONTENEVOSO DA PARTE DEGLI UOMINI DEL GENERALE DALLA CHIESA, QUANDO VENNERO RESE NOTE AI GIORNALI SOLO LE LETTERE E NON IL MEMORIALE DI ALDO MORO DOVE SI PARLAVA DI "STAY BEHIND" - 5- IL GENERALE INZERILLI RIVELA CHE SI TRATTAVA DI BEN QUINDICI PAGINE DI DOCUMENTI. QUESTA PARTE VENNE RESA PUBBLICA NEL 1991, DOPO IL CROLLO DEL MURO DI BERLINO, NELLA COSIDDETTA "SECONDA SCOPERTA" DEL COVO DI MONTENEVOSO img

Maria Antonietta Calabro' per il Corriere della Sera del 02/03/2001

«C' erano tutti i segreti della struttura supersegreta della Nato, Stay Behind, nel documento top-secret (di ben quindici pagine) che avrebbe dovuto essere custodito nella cassaforte del ministro della Difesa» e che invece nell' aprile del ' 78, durante il sequestro Moro, era sparito, secondo quanto ha rivelato ieri al Corriere l' ammiraglio Fulvio Martini. Si trattava infatti «dell' informativa completa su Gladio messa a punto da me, allora capo della Gladio, che, misteriosamente scomparsa, misteriosamente ricomparve nell' 80», cioè a due anni dal caso Moro.
MORO E COSSIGA Gladio

Lo sostiene l' ex capo della Gladio, generale Paolo Inzerilli. «Ricordo - afferma ancora Inzerilli - che andai nell' ufficio del ministro della Difesa, Attilio Ruffini, il 16 dicembre del ' 77, con due testimoni, uno era il capo del Sid ammiraglio Casardi, illustrando un documento di quindici pagine, che conteneva segreti di enorme importanza, allora a conoscenza di pochi eletti, corredandolo anche con una serie di diapositive in cui spiegavo nel dettaglio lo schieramento dell' intera struttura antinvasione della Nato.

Per quanto riguarda il suo predecessore, Lattanzio, feci la stessa cosa con lui nell' ottobre ' 76 lasciando in consegna l' importante documentazione». Secondo Inzerilli, il documento sparì quasi certamente durante il sequestro Moro. «Mi ricordo infatti che protestai con il successore di Casardi alla guida del nuovo Sismi, generale Santovito, perché quel documento che doveva essere riconsegnato dopo il cambio di ministro non "rientrava"».
cossiga in ginocchio via fani lapide moro LaStampa

Fu Martini che constatò accidentalmente, nell' aprile ' 78 che quel documento nella cassaforte non c' era più. Martini stava conducendo un' indagine in cui doveva accertare che tipo di segreti fossero stati eventualmente a conoscenza di Moro, e vide che nella cassaforte «mancavano le consegne del ministro Lattanzio a Ruffini». Per questo motivo Martini ebbe un durissimo scontro con Ruffini (presenti tra gli altri il ministro dell' Interno Cossiga).

Lo scontro fu talmente violento che Martini si sentì male e si accasciò per terra. L' interrogativo che si pone la Commissione stragi è se sia possibile che quelle carte, uscite dalla cassaforte di palazzo Baracchini, siano finite nelle mani delle Br e siano «l' altro ostaggio», ipotizzato dal presidente Pellegrino, che apparati dello Stato cercarono di recuperare.
Brigate Rosse

Anche su questi temi ieri sera la Commissione ha ascoltato i pm romani Giovanni Salvi e Franco Ionta. In agenda anche domande sulla Gladio Rossa che secondo la consulenza richiesta da Vincenzo Manca di An era «una struttura offensiva». La vicenda del documento scomparso era già stata portata a conoscenza del Comitato di controllo sui servizi nel 1992.

Nell' appendice alla Relazione del presidente Gitti, è stata pubblicata l' informativa con le notazioni di pugno di Inzerilli. «Le carte tornarono al mio ufficio il 16 luglio ' 80 - ricorda Inzerilli - accompagnate da un biglietto firmato dall' aiutante del ministro della Difesa, ammiraglio Staglianò. Dunque, non si erano perse. Che cosa ne sia stato però, non saprei dirlo».


by dagospia

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