- FINI ATTACK! "QUANTO PUBBLICATO OGGI DA IL GIORNALE È L'ENNESIMA DIMOSTRAZIONE DI UN DELIRIO DIFFAMATORIO CHE HA PORTATO FELTRI AD ABDICARE AI DOVERI MINIMI DEL GIORNALISTA"
Repubblica.it
Un vero e proprio delirio diffamatorio contro Gianfranco Fini. E' quello che scrive in una nota il portavoce del presidente della Camera, Fabrizio Alfano, in riferimento all'articolo pubblicato oggi su "Il Giornale", sulla vicenda della casa An di Montecarlo. "Quanto pubblicato oggi da Il Giornale è l'ennesima dimostrazione di un delirio diffamatorio che ha portato Feltri ad abdicare ai doveri minimi del giornalista".
FABRIZIO ALFANO GIANFRANCO FINI UMBERTO CROPPI FABRIZIO ALFANO
L'ARTICOLO CONTESTATO. Il riferimento è alla ricostruzione pubblicata oggi sul quotidiano diretto da Vittorio Feltri. Fini e la Tulliani, ha scritto oggi il direttore de "Il Giornale" nel suo editoriale, "hanno arredato il quartierino scegliendo e acquistando in un negozio di Roma i mobili che poi sono stati spediti a Montecarlo. Abbiamo recuperato la fattura della cucina e di altri arredi e raccolto la testimonianza dell'uomo che ha trattato l'affare direttamente con la coppia"
AZIONI LEGALI. "Pur di denigrare il presidente Fini", continua Alfano, "Feltri propone ricostruzioni fantasiose basate su improbabili racconti di personaggi che si celano dietro l'anonimato: in questo modo la calunnia diventa notizia, e la realtà un dettaglio trascurabile". Una dichiarazione che prelude ad azioni legali.
"Il tribunale - conclude Alfano - accerterà la grave diffamazione, e il Consiglio dell'Ordine dei Giornalisti la violazione delle regole deontologiche".
Valium Fini Feltri Nonleggerlo
FLI: ACCOGLIERE L'APPELLO DI NAPOLITANO. Futuro e libertà rilancia l'appello del presidente della Repubblica 1e invita a far cessare gli attacchi contro il presidente della Camera, Gianfranco Fini.
FELTRI - Giornale No B Day Amici Spatuzza - Nonleggerlo
"Tutti dovrebbero riflettere sulle parole del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano secondo cui è ora che cessi la campagna gravemente destabilizzante sul piano istituzionale qual è quella volta a delegittimare il presidente di un ramo del Parlamento e la stessa funzione essenziale che egli è chiamato ad assolvere per la continuità dell'attività legislativa". E' quanto hanno dichiarato Italo Bocchino, Silvano Moffa e Pasquale Viespoli di "Futuro e libertà per l'Italia".
cfi marcegaglia montezemolo lap
"Poichè ad alimentare questa irresponsabile campagna sono alcuni esponenti del Pdl e del governo oltre che il continuo delirio calunniatorio del giornale della famiglia Berlusconi è facile capire chi gioca allo sfascio e vuol trascinare il paese in una ulteriore avventura elettorale nel più assoluto disprezzo dell'interesse nazionale. Noi non ci stiamo e sentiamo il dovere di denunciarlo con chiarezza", concludono.
MARCEGAGLIA: BASTA INSULTI E DOSSIER. Dopo l'appello di ieri di "Italia Futura" 2, oggi anche Confindustria prende posizione sulla situazione politica italiana. Lo fa attraverso un'intervista della presidente Emma Marcegaglia al "Sole 24 Ore", che ricalca quanto detto ieri dall'associazione vicina a Luca Cordero di Montezemolo. Basta con gli "insulti e i dossier", dice la Marcegaglia, "andando in giro per l'Italia come leader di Confindustria ascolto rabbia, amarezza, incomprensione per quel che sta accadendo: tutti sentimenti che condivido. E' lo sconcerto per un governo, un Parlamento, una classe dirigente che non sa più dialogare, scontrarsi, discutere ma alla fine decidere e governare".
FELTRI E FINI FINI-TULLIANI, montecarlo2
MAGGIORANZA DELUDENTE. Una situazione che produrrà "terra bruciata" dice e si chiede:"chi avrà la forza per avviare le riforme?". Anche la presidente di Confindustria boccia l'ipotesi di elezioni anticipate e non risparmia una critica alla maggioranza "prigioniera delle sue polemiche'' e ''colpevole davanti al paese di non sapersi assumere le responsabilita' per cui e' stata chiamata al governo''. "Noi" - spiega la Marcegaglia - "abbiamo sperato nella stabilita' e nelle riforme'' e con un governo con la maggioranza solida ''era legittimo puntare su riforme condivise e ragionevoli, in politica e nell'economia. Riforme nell'interesse del Paese, non di questa o quella fazione'".
2 - LA DIFESA DI PAPÀ TULLIANI: "MIO FIGLIO NON È UN VIVEUR. STUDIAVA DAI PRETI, VIENE DALL'AZIONE CATTOLICA, SONO TUTTE FREGNACCE QUELLE CHE AVETE SCRITTO. NON HA PRESO IN GIRO GIANFRANCO. LA CASA? PRESTO PARLERÀ"
Fabrizio Caccia per Il Corriere della Sera
«Pronto?». La prima volta risponde lei, Francesca Frau, la mamma di Elisabetta e Giancarlo Tulliani. La signora, 63 anni, nata a Bonorva, provincia di Sassari (dal latino bonus orbis = buona terra), ha riflessi prontissimi, le serve giusto un nanosecondo per intuire l'ostacolo e schivarlo: «No, guardi, ha sbagliato numero...». Più lesta quasi della gatta Piumina, la gatta della contessa Anna Maria Colleoni, che lasciò ad An la casa di Montecarlo in eredità. «No, guardi, ha sbagliato numero...». Una sfinge.
TULLIANI
Del resto altrimenti non si spiegherebbe l'incredibile scalata della signora Frau, da semplice casalinga del Logudoro a imprenditrice rampante nel ramo tv. Ma il numero di cellulare è giustissimo e infatti più tardi risponde lui, Sergio Tulliani, 67 anni, funzionario dell'Enel in pensione, il papà di Elisabetta e Giancarlo.
GIANCARLO TULLIANI
Fino a oggi aveva fatto perdere le sue tracce, inutile cercarlo a Roma, Ansedonia, perfino Sabaudia, nella casa di via del Caterattino, comprata con tanti sacrifici insieme a sua moglie nel 1992. I condomini della casa di via dei Quattro Venti, a Monteverde, dove abitava la famiglia Tulliani prima di trasferirsi oggi a Valcannuta, lo raccontano come «un uomo preciso, pignolo, responsabile». E infatti lui al telefono non mente.
fini, tulliani
Sergio Tulliani risponde con gentilezza: «Guardi, lei può capire il momento - sospira -. Ma insomma mio figlio Giancarlo non è come l'avete descritto voi. Cioè un viveur! Piuttosto, lui è buono, semplice, onesto...». E già, ma scusi Tulliani: la casa a Montecarlo, la Ferrari F458 da 197 mila euro, la polo Ralph Lauren e i jeans di Dolce & Gabbana, la fidanzata con ai piedi le zeppe di Prada. Suo figlio, adesso, è sulle copertine di tutti i giornali. Ma il padre, fermo, eccepisce: «Giancarlo ha studiato dai preti, viene dall'Azione Cattolica, sono tutte fregnacce quelle che avete scritto...».
FINI, ELI, GIANCARLO TULLIANI
Ecco, «fregnacce». Il signor Sergio è romano verace, suo papà Giacomo faceva il camionista e viveva a Lungotevere Tor di Nona, in pieno centro storico, era il primo di undici fratelli, attaccatissimo ai genitori Leonina e Pasquale, i nonni di Sergio. E «fregnacce» in dialetto romanesco vuol dire più o meno: balle, fesserie, esagerazioni, cose non vere. «Appunto - continua il papà di Giancarlo -. Io sono sicuro che mio figlio non ha neanche lontanamente mai pensato di voler prendere in giro il presidente della Camera. Questo sento proprio di poterlo dire. E vedrete che presto tutto si chiarirà».
fini, tulliani
Sicuramente ha la voce di un padre che sta soffrendo. Il signor Tulliani, piccoletto, magro, calvo, sin dai tempi dell'Enel fece di tutto per far crescere bene i propri figli. Elisabetta anche lei studiò «dai preti», al Nazareno, a scuola dai Padri Scolopi, ambiente raffinato, esclusivo, liceo-museo del centro di Roma, tra una Pietà del Giambellino e un Amorino di Baciccia.
TULLIANI-MONTECARLO
Intanto, però, Gianfranco Fini in questi giorni viene descritto come «furibondo» e avrebbe anche avuto una brutta discussione proprio con Elisabetta. Vero, signor Tulliani? «No, guardi, questi però sono fatti privati e adesso la devo lasciare perché sono arrivate delle persone...». In effetti, si sentono voci in sottofondo, bambini. È l'ora di pranzo. Sergio Tulliani saluta e spegne il telefonino
by dagospia
venerdì 13 agosto 2010
GONG! FUORI I SECONDI, AVANTI I SECONDINI, MISTER TULLIANI QUERELA FELTRUSCONI! "QUANTO PUBBLICATO OGGI DA IL GIORNALE È L’ENNESIMA DIMOSTRAZIONE DI UN DELIRIO DIFFAMATORIO CHE HA PORTATO FELTRI AD ABDICARE AI DOVERI MINIMI DEL GIORNALISTA" - 2- ‘LITTORIO’ FELTRI INDAGA: "HANNO ARREDATO IL QUARTIERINO SCEGLIENDO E ACQUISTANDO IN UN NEGOZIO DI ROMA I MOBILI CHE POI SONO STATI SPEDITI A MONTECARLO. ABBIAMO RECUPERATO LA FATTURA DELLA CUCINA E DI ALTRI ARREDI E RACCOLTO LA TESTIMONIANZA DELL’UOMO CHE HA TRATTATO L’AFFARE DIRETTAMENTE CON LA COPPIA" - 3- LA PENOSA DIFESA DI PAPÀ TULLIANI: “MIO FIGLIO NON È UN VIVEUR. STUDIAVA DAI PRETI, VIENE DALL’AZIONE CATTOLICA, SONO TUTTE FREGNACCE QUELLE CHE AVETE SCRITTO. NON HA PRESO IN GIRO GIANFRANCO. LA CASA? PRESTO PARLERÀ” (Sì, CON I MAGISTRATI!)
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