giovedì 10 settembre 2009

il camaleonte

1 - FINI: CONTRO DI ME INDEGNO STILLICIDIO...
(Adnkronos) -
'Saro' diretto, non giochero' con le parole. Non ho lo scolapasta sulla testa e non credo di essere liquidato come un mattarello, lo dico con simpatia al mio amico Bossi... Non ho tra le mie letture preferite il 'Capitale', quindi non sono un compagno... E non ho come ambizione recondita o manifesta di andare al Quirinale. Non e' degno di un grande partito e di un dibattito politico, il quotidiano stillicidio basato su queste tre ipotesi: follia, compagno travestito, vuole prendere il posto del Capo dello stato'.

FINI E BERLUSCONI SUL PALCO

Lo dice Gianfranco Fini nel suo intervento alla scuola di Gubbio. Il presidente della Camera ringrazia invece 'l'equilibrio del Capo dello stato che e' una delle poche garanzie. E non mi diletto - chiosa Fini - con grembiulini e con compassi'.

2 - IO A QUIRINALE? PIUTTOSTO ALL'ONU AL POSTO DI BAN KI MOON...
(ITALPRESS) -
Per "smontare" chi dice che Gianfranco Finivoglia andare al Quirinale, il presidente della Camera, intervenendo alla scuola di formazione Pdl di Gubbio ha chiosato con una battuta "Io aspiro al Quirinale? Piuttosto ambisco a fare il successo di Ban Ki Moon all'Onu".
Poi Fini ha ribadito i suoi complimenti al capo dello Stato che regge molto bene la sua carica.

3 - NON RINUNCIO ALLE MIE IDEE, NO A PENSIERO UNICO...
(DIRE) -
"Io mi prendo il lusso di dire le mie idee e continuero' a farlo. Per una ragione semplicissima: e' nella natura di un partito come il nostro discutere. Chi si aspettava il pensiero unico aveva sbagliato. E non e' da co-fondatore che lo dico ma ogni singolo iscritto deve esprimere opinioni e avere luoghi in cui esprimerle". Cosi' il presidente della Camera, Gianfranco Fini, alla scuola politica del Pdl di Gubbio.
Il presidente della Camera ha "il dovere della imparzialita'", continua, ma "non puo' rinunciare a pensare e ad avere idee politiche".

FINI BERLUSCONI

4 - DA 27/3 NON HA DECISO NULLA, BERLUSCONI CAMBI MARCIA...
(ITALPRESS)
- "Ieri al telefono Berlusconi mi ha detto che dal 27 di marzo 'non abbiamo deciso nulla'. Ed e' questo il punto. E' impensabile che il partito non abbia deciso nulla dal 27 di marzo ad oggi". Lo ha detto il presidente della Camera, Gianfranco Fini, intervenendo alla scuola di formazione Pdl di Gubbio. Poi Fini ha aggiunto: "Per questo serve un cambio di marcia. Berlusconi non deve annunciarlo, ma farlo".

7CAP66 CASINI M COLANINNO MONTEZEMOLO

5 - IO IMPARZIALE QUANDO PRESIEDO, MA SONO SOGGETTO POLITICO...
(ITALPRESS) -
"Il presidente della Camera ha il dovere di essere imparziale quando presiede, ma e' un soggetto politico a pieno titolo". Lo ha detto il presidente della Camera,Gianfranco Fini, intervenendo alla scuola di formazione Pdl di Gubbio.

6 - NO A PARTITO COME ORGANIGRAMMA, CRITICARE NON E' LESA MAESTA'...
(ITALPRESS) -
"Non si puo' concepire un partito del 35% come un organigramma. Nel Pdl mancano i momenti di confronto". Lo ha detto il presidente della Camera, Gianfranco Fini, intervenendo alla scuola di formazione Pdl di Gubbio. Poi Fini ha aggiunto: "Parlare di democrazia interna non significa minare la leadership o fare atto di lesa maesta'".

FINI BERLUSCONI TRUCI

7 - REALIZZARE IL CAMBIAMENTO O ATTENTI CHE VENTO IN POPPA CAMBIA...
(ITALPRESS) -
"Il compito di un grande partito non deve solo governare il quotidiano, ma deve avere un'ambizione che va aldila'. Deve immaginare l'Italia che verra'. Si tratta di cominciare a rendere 'carne ed ossa' il cambiamento, perche' va bene il vento in poppaà ma se il cambiamento non si realizza allora dobbiamo stare attenti". Lo ha detto il presidente della Camera, Gianfranco Fini, intervenendo alla scuola di formazione Pdl di Gubbio.
Poi Fini ha aggiunto: "E per cambiare le cose serve andare al cuore dei problemi. E per questo ogni tanto faccio il grillo parlante, per riempire di contenuti questa politica".

8 - VOTO IMMIGRATI? NON E' CATTOCOMUNISTA...
(ANSA)
- 'Bisogna smetterla di mortificare le proposte. Dire di dare il voto agli immigrati alle elezioni amministrative non e' cattocomunista. In alcuni paesi europei e' gia' in vigore'. Lo afferma il presidente della Camera, Gianfranco Fini, intervenendo alla scuola di formazione del partito.

2 - PIER E IL DESTINO DEI TROPPO FURBI - DRAGHI NON VA CON LUCA E FINI...
Da "Panorama" in edicola domani

2P12 FINI BERLUSCONI

PIER E IL DESTINO DEI TROPPO FURBI...
La celebre teoria dei «due forni» fece la fortuna di Giulio Andreotti, ma potrebbe essere la tomba (politica) di PierFerdinando Casini. La storia insegna difatti che essa è proficua per i partiti grandi, ma può essere letale per quelli piccoli. E l'asta spregiudicata dei voti dell'Udc avviata con entrambi gli schieramenti, in vista delle regionali del marzo 2010, rischia di avere come esito finale la spaccatura del partito. Come accadde nel 1995 al Ppi, che per giocare troppo disinvoltamente fra Massimo D'Alema e Silvio Berlusconi finì con il subire una scissione: il Cdu di Rocco Buttiglione a destra, il resto del Ppi con il neonato Ulivo prodiano.

DRAGHI

Nelle stesse ore durante le quali Casini con Famiglia cristiana faceva professione di orgogliosa autonomia («Andare da soli ancora una volta non ci spaventa», «siamo disponibili a fare le alleanze solo sulla base dei fatti»), i suoi emissari, in perfetto stile andreottiano, trattavano a 360 gradi, e con l'occhio non ai programmi bensì agli organigrammi.

Il negoziato, per quanto risulta a Panorama, è più avanzato con il centrosinistra in Piemonte (se il candidato del Pdl sarà leghista e quello del Pd non sarà Mercedes Bresso), Liguria e Basilicata. Orientamento verso il centrodestra invece in Lombardia, Veneto, Lazio e Calabria. In Campania e Puglia tutto dipenderà dal nome: l'Udc starà con chi gli offre la presidenza. In Campania è tornato in pista il nome di Ciriaco De Mita. Questa strategia della macchia di leopardo è comunque destinata a mostrare la corda alle politiche, quando non si potrà evitare una scelta di campo.

IND67 FINI BERLUSCONI

Il gruppo dirigente è già diviso. Guardano a sinistra Michele Vietti (Piemonte), Bruno Tabacci (Lombardia), De Mita (Campania), Angelo Cera (Puglia), Armando Dionisi (Lazio), Gianpiero D'Alia (Sicilia). A destra, oltre a Buttiglione e al segretario Lorenzo Cesa, Totò Cuffaro (Sicilia), Luciano Ciocchetti (Lazio), Giorgio Oppi (Sardegna), Mario Tassone (Calabria), Domenico Zinzi (Campania), Antonio De Poli (Veneto). Quanto potrà durare la convivenza?

BERLUSCONI A MOLLA DI BENNY PER LIBERO

DRAGHI NON VA CON LUCA E FINI...
Il 5 ottobre, per l'esordio della Fondazione Italia Futura diLuca di Montezemolo, oltre a esponenti dell'opposizione come Enrico Letta, attesa fra gli organizzatori per l'intervento del presidente della Camera, Gianfranco Fini. Il tema, apparentemente freddo, è la mobilità sociale. I montezemolini hanno fatto filtrare che aveva dato disponibilità a intervenire il governatore di Bankitalia, Mario Draghi. Sarebbe stata una prova generale di discesa in campo. C'era già chi faceva circolare battute sui «draghi a tre teste» della mitologia cinese, sull'allineamento Montezemolo-Fini-Draghi di fatto alternativo aSilvio Berlusconi e a Pdl-Lega. Sennonché il governatore ci ha pensato bene e ha detto no. Quel giorno sarà a Istanbul, per impegni internazionali obbligati. Lontano da ogni equivoco e polemica.

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