giovedì 10 settembre 2009

okkio sivio ti vogliono fare le scarpe

1 - IL DIRETTORE DEL CORRIERE DELLA SERA SI È MANTENUTO PERFETTAMENTE BISPUTTANIZAN
Andrea Marcenaro per "Il Foglio"

FACCI13 ANDREA MARCENAROPATRIZIA DADDARIO - CALENDARIO 2004 BY FERRANTE


Con due pagine a specchio, la 10 e la 11, più o meno con la stessa quantità di battute, entrambe dedicate a Bari, l'una e l'altra riempite di verbali giudiziari, tutte e due con le foto di splendide figliole, dominate, sia questa pagina che quella, dalle confessioni dell'imprenditoreTarantini, con un titolo su due righe di qua, e altrettanto di due righe di là, con due sommari di lunghezza identica, sei titoletti per ciascuna pagina, un tot di zoccole alla maggioranza e un tot (giustamente minore) alla minoranza, con perfino i nomi delle ragazze protagoniste perfettamente bilanciati, composti entrambi di tre parole (Patrizia D'Addario in una pagina, Terry De Nicolò nell'altra), con due utilizzatori finali, quantunque uno dei due leggermente più frisullo dell'altro, e con ambedue le pagine firmate dagli stessi giornalisti, e non a caso due, il direttore del Corriere della Sera si è mantenuto perfettamente bisputtanizan.

IL SOTTOSEGRETARIO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO GIANNI LETTA

2 - GOVERNISSIMO! LA PREMIATA "DITTA" POTERI VARI & AVARIATI HA DECISO LA SVOLTA DEL CORRIERE
Fabrizio D'Esposito per "Il Riformista"

FIORENZA SARZANINI

Un salto di qualità che nasconde la storia di due fantasmi che da Noemi in poi aleggiano nei palazzi romani. Quello di Gianni Letta, un tempo premier ombra e oggi potenziale leader moderato distante in maniera siderale dal berlusconismo modello Grand Guignol. E quello diKagemusha, il guerriero ombra diAkira Kurosawa, ovvero il nome in codice che la "Ditta", garbuglio trasversale di poteri vari, ha affibbiato al Cavaliere sempre più solo e debole.

Chi è al corrente di ciò che si muoverebbe realmente dietro le quinte della politica e della finanza, inquadra così la svolta di ieri del Corriere debortoliano: l'apertura del giornale, con un titolo a sei colonne, dedicata alle nuove rivelazioni del pugliese Giampaolo Tarantini su altre trenta ragazze dell'harem di Palazzo Grazioli.

Meno di tre mesi fa, invece, il quotidiano di via Solferino aveva quasi nascosto in prima pagina lo scoop dell'anno di Fiorenza Sarzanini: l'intervista a Patrizia D'Addario sulla notte di sesso insieme con Silvio Berlusconi. Un salto di qualità, appunto. E che rimette il Corriere della Sera al centro dei movimenti postberiusconiani anche per spezzare il radicalismo della guerra tra la Repubblica diEzio Mauro e il Giornale di Vittorio Feltri.

LIBMAZ 29 ROSETTA ALBERONI DEBORTOLI

La prima chiave di lettura dell'esclusiva di ieri sui verbali di Bari è questa. Dopo la defenestrazione di Paolo Mieli, speculare a quella di Giulio Anselmi alla Stampa, il Corriere bis di de Bortoli si era imposto una progressiva autoemarginazione per niente parente del famigerato terzismo. Un ruolo da pompiere che però di fronte ai nuovi scenari provocati dallo scontro finale tra berlusconiani e resto del mondo non poteva reggere ulteriormente.

SILVIO BERLUSCONI GIULIO TREMONTI E UMBERTO BOSSI - COPYRIGHT PIZZICAP990 BAMBI PARODI PAO MIELI

Di qui gli aggiustamenti degli ultimi giorni, con articoli al vetriolo contro i ministriBrunetta e Scajola(e che hanno causato forte irritazione nel governo) e attacchi aTremonti per il dossier banche. Dice la nostra fonte: «Sinora ai fuochisti conveniva tenere Kagemusha, ossia il fantasma di Berlusconi, in questa posizione di debolezza, ma adesso è venuto il momento di mantenere alto il livello della fiamma».

In pratica, la tregua siglata con la normalizzazione post-mielista è terminata e il Corriere avrebbe finalmente deciso di partecipare all'ultimo e decisivo conflitto della Seconda Repubblica. Sullo sfondo, un approdo già delineato all'indomani dello scandalo di Casoria da spezzoni importanti delle nostre élite: un governissimo o governo dei migliori che sia con a capo Gianni Letta, il secondo fantasma di questa lunga estate, o in seconda battuta Tremonti.

MONTEZEMOLO E MIELI

È questa la prospettiva "responsabile" su cui i vari soggetti della "Ditta" stanno lavorando per sabotare l'ipotesi delle elezioni anticipate, l'arma letale agitata dal presidente del Consiglio. Perché su un punto sono tutti d'accordo, berlusconiani e non: di questo passo, con il Cavaliere sulla graticola perenne del sexgate e forse sotto ricatto, la legislatura molto difficilmente spirerà di morte naturale. E non è un caso che, sempre dietro le quinte, c'è chi tra i poteri forti gioca su due tavoli ed è contento della linea celodurista imposta da Feltri al Cavaliere. Aver forzato la mano in modo violento e sanguigno al premier significa infatti accelerare l'ora fatale del redde rationem. Come se il direttore del Giornale fosse un cavallo di Troia.

VEL46 VELTRONI MONTEZEMOLO FINI

In questo quadro che posto trovano i piani di un grande centro con Montezemolo, Casini, eventualmente Rutelli eFini staccati dai rispettivi poli? Ieri Dagospia, il sito diRoberto D'Agostino indicato ormai da molti come il termometro più attendibile di queste manovre, ha definito «montezemolata» la svolta del Corriere. Per la fonte interpellata dal Riformista si tratta di «pura nebbia gettata per nascondere la sostanza, che è fare un passo in avanti nella destabilizzazione di Berlusconi e arrivare presto a una transizione».

Senza contare, aggiunge, che «i rapporti tra Montezemolo e de Bortoli sono pessimi, i due non si sono mai sopportati». In ogni caso il nuovo polo moderato è un progetto di medio periodo, ammesso che esista, e non si potrebbe mai trovare nella condizione di raccogliere a breve i cocci del governoBerlusconi. Non solo. Un altro dei protagonisti di questa partita attorno a Letta sarebbe Massimo D'Alema, redivivo statista del Pd.

D'ALEMA IN BARCA

I suoi nuovi messaggi sull'arrivo di altre scosse vengono decrittati in questo modo: «D'Alema sta facendo come Cavour durante la guerra di Crimea. Il conte piemontese inviò poche divisioni contro i russi solo per sedersi successivamente al tavolo dei vincitori. Il leader del Pd sta facendo lo stesso. Il suo contributo è minimo ma alla fine gli consentirà di partecipare alla trattativa». Solo scenari? Può darsi.

CAPRI01 ANGELO RIZZOLI GABRIELLA PASSION

Certo è che, da destra, un pesante attacco al Corriere dide Bortoli è già arrivato l'altro giorno, alla vigilia dell'ultima puntata diTarantini: i 650 milioni di euro chiesti da Angelo Rizzoli a chi, secondo lui, gli portò via il giornale senza tanti complimenti all'epoca della P2. Oggi la moglie di Rizzoli è una parlamentare del Pdl. Infine, martedì sera a tavola,Berlusconi avrebbe confidato ai suoi commensali di essere sicuro che i discorsi di fini vengano pensati e scritti da autorevoli giornalisti del Corriere, compreso l'ex direttore Mieli. Insomma, è tornato il Corriere.

by dagospia

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