martedì 15 settembre 2009

massoneria e i suoi segreti

Casa del Tempio. 8,33 PM
Il segreto è come morire. Dall'inizio del tempo il segreto è stato sempre come morire. L'iniziato trentaquattrenne guardò il teschio custodito tra le sue mani. Il teschio era cavo, come una ciotola, pieno di vino rosso sangue. Bevilo, si disse. Non hai nulla da temere.
Dan Brown, dal Prologo di The Lost Symbol (Doubleday)

IL NUOVO LIBRO
Francesca Paci per "La Stampa"

Mentre Robert Langdon atterra a Washington, dove l'ha convocato il suo maestro Peter Solomon, un uomo noto solo come Mal'akh si prepara per la fase finale della propria iniziazione nonché «l'evento che avrebbe presto scosso il Campidoglio americano».

I primi due capitoli del nuovo romanzo di Dan Brown, pubblicati ieri in anteprima mondiale sul Mail on Sunday, catapultano il lettore nel mezzo d'una storia d'arcaici simboli massonici e oscuri codici della Cia che il professore di Harvard, già protagonista di Angeli e demoni e del Codice da Vinci, deve decifrare nel giro di dodici ore.

In palio c'è il Simbolo Perduto, un pittogramma cifrato impresso sulla Chiave di Salomone che, secondo l'esperto di logge Wayne Hershel, evoca il potere del leggendario re d'Israele di «controllare i demoni». Il rebus avviluppa la trama. Il segreto, suggerisce il Prologo, è come morire.

DAN BROWN LOST SYMBOL

L'edizione in lingua inglese di Lost Symbol uscirà domani, 15 settembre, ricorrenza dell'antica festa cristiana della Santa Croce ma anche, sostiene Dan Brown, data allegorica delle originarie cabale egiziane e massoniche. Da mesi la curiosità del pubblico monta, nutrita ad arte dall'industria della suspense con dosi massicce d'indizi «sussurrati» prima da Twitter e ora messi in ordine dal tabloid dei tabloid.

L'antefatto narrato in apertura contestualizza l'intrigo: «Nel 1991, il direttore della Cia mise al sicuro un documento. Il documento è ancora lì. Il suo testo ermetico comprende riferimenti a un antico portale e a un ignoto luogo sotterraneo. Il documento contiene anche la frase: "È sepolto là fuori, da qualche parte"».

La mappa della caccia al tesoro segue le linee delle sei maggiori arterie di Washington che collegate tracciano il numero satanico 666.

DAN BROWN

Quando Langdon arriva al Dulles International Airport, il lettore è già stato informato dal Prologo dell'iniziazione massonica appena avvenuta in una stanza addobbata come il tempio pre-cristiano di Re Mausolus al numero 1733 di Sixteenth Street, una manciata d'isolati dalla Casa Bianca.

L'adepto, vestito con l'abito rituale degli eretici medievali condotti al patibolo, ha bevuto il vino color sangue contenuto nel teschio della fratellanza ma non si è affiliato per convinzione. Cerca qualcosa e teme di essere scoperto, ha un secondo fine sconosciuto alla Loggia che l'ha accolto.

La storia vera e propria comincia in aereo. Robert Langdon si sveglia turbato dal sonno in cui è precipitato mentre riguardava sul taccuino il significato dei simboli massonici. Ha sognato d'essere un bambino e di salire con il padre in cima alla Torre Eiffel, poi di colpo i cavi d'acciaio schizzano in mille direzioni e l'ascensore precipita.

All'atterraggio l'aspetta Pam, hostess appassionata dei suoi libri sugli emblemi religiosi che, dopo avergli consigliato di comprare una cravatta per aggiornare quel look così datato, lo accompagna alla Limousine parcheggiata all'esterno. Gliel'ha mandata Peter Solomon, il facoltoso scienziato filantropo che trent'anni prima l'aveva preso in custodia dopo la morte del genitore.

WASHINGTONby dagospia

Poche ore prima Solomon l'ha convocato d'urgenza e solo adesso, seduto nell'automobile accessoriata di muffins caldi, Langdon pensa a mente fredda all'incredibile serata che l'attende.

Un altro uomo, Mal'akh, si prepara per la serata. È coperto di tatuaggi con figure animali dalla punta dei piedi alla testa rasata. Resta libero solo un piccolo cerchio di pelle pallida sulla nuca che sarà riempito tra poche ore. Mentre, ascoltando il Dies irae, si cosparge di make-up per mascherare l'intreccio dei simboli disegnati sul corpo massiccio, pregusta il momento in cui, tra pochissimo, qualcuno lo aiuterà a «trovarlo». Ed esce di casa.

[14-09-2009]

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